giovedì 8 luglio 2010

Lord Fenner


L’Angelo scese dal cielo. Si adagio’ su una sasso felice di essere arrivato in una terra ospitale.
Il suo destino era li’ per servire la terra. Gli uominipassavano a Lui vicino senza vederlo mimetizzato tra i colori e le forme del paesaggio. Solo le rondini si posavano sulle sue braccia per riposarsi e spiccare voli sempre piu’ audaci.
Il suo amore si diffondeva intorno e chi lo percepiva si sentiva protetto, tranquillo e sereno.
Lo sguardo era rivolto a Nord per carpire il vento gelido fin dale suo prime folate. La sua mente era attenta e determinate ariconostere il lato oscuro che e’ presente in ogni essere vivente.
Come ai Raggi X chi passa davanti mostrala nudita’ dello scheletro, cosi’ il viandante che passa davanti all’angelo mostra la verita’ delle sue intenzioni. Il lato chiaro e il lato oscuro sono come due pagine di un libro aperto.
L’Angelo si sdoppia in lord Fenner a seconda del bene o del male, dello Yin e dello Yang, del Bianco e del nero, nella luce e nel buio.
Il continuo indissolubile legame dei contrary si e’ in continuo cambiamento. Il mondo cambia e nella sua finta immobilita’ l’Angelo e Lord Fenner si alternano nella tua vita terrena.

SORATOPA


Lei nacque di notte.
Nicola Il Pivino la sogno' bellissima e nuda sotto la Luna. Cosi' la battezzo'. Lavoro' mesi interi per renderla identica al sogno. Alla fine l'opera compiuta esaltava la bellezza delle forme e del viso della giovane fanciulla. Dall'alto del suo piedistallo troneggiava le terre ospitali e infondeva sicorezza e piacere in tutti i passanti.
Un giorno arrivo' il Club della Spugna, che orbati da tanta bellezza, non poterono esimersi dal contemplarla e dal toccarla. Piu' il livello dell'alcool saliva e piu' le loro mani carnose correvano per le forme della giovane figura. Luna era frastornata. Tanta invadenza cosi' pressante la turbava e allo stesso tempo la eccitava.
"Cosi' non va bene!, Non puo' chiamarsi Luna. Il suo vero nome e' SORATOPA"
Gaudivi, licenziosi e libertini inneggiarono canti e sonetti che fecero arrossire la pelle abbronzata di Soratopa. Infine, prostrati con la mente annebbiata resero omaggio al Pivino che con il suo sogno era riuscito a dare forma ai loro sogni reconditi.
SORATOPA compiaciuta apprezzo' la sua nuova esistenza. Il suo corpo sotto il sole splendeva per la felicita' dei pellegrini. Tra un bicchier di vino e una carezza sulle sue forme la vita e' piu' bella.