giovedì 4 aprile 2013

Pagani del 2013 e la speranza nel Messia

amoralità della casta
Mi sembra di vivere ai tempi della nascita di Cristo. L'impero romano era incamminato verso il suo massimo splendore e Giove dall'alto dell'Olimpo era contento del suo operato. Il romano doc venerava la grande famiglia di Giove innalzando statue e portando quattrini a Roma. Ma la storia prese una brutta piega. L'impero era governato dai potenti pagani che disponevano della vita e della morte dei derelitti, degli schiavi,  dei miserabili e dei senza diritto alla vita. Due classi sociali intimamente intrecciate per convogliare ricchezza solo nella casta del potere. L'amoralità del governo non aveva confini per il disprezzo della sacralità della vita.  Il Dio quattrino sostituì Giove che amareggiato si ritirò per non vedere il degrado causato dai ladri, delinquenti ed assassini che aveva portato al potere. 
Ma venne il Messia che dette fede ai derelitti. Parole semplici inebriarono la moltitudine che fu ammaliata dalla visione di un mondo migliore. Una moltitudine che si sgretolò nel momento che l'impero pagano ebbe paura. Il pugno di ferro sgominò la folla di curiosi che correvano dietro al Messia e alzò la voce  del "crucifige" in onore alla casta ricca e grassa che elargiva loro le briciole. L'impero vinse la battaglia di Pirro senza rendersi conto che aveva perso la guerra contro la libertà del pensiero e contro il diritto alla vita.
Il Messia aveva affidato le sue parole a coloro che avevano orecchie per la speranza. A macchia d'olio si diffuse il verbo della giustizia, della solidarietà, del rispetto, dell'amore e della convivenza etica e morale. Poche generazioni e la storia dell'impero di concluse nello sterminio e nella distruzione della casta pagana. Ciechi nel non raccogliere la nuova parola e attaccati, fino al disgusto, al potere e ai soldi perirono sotto la spada insieme alle loro famiglie e ai loro leccaculi. Il male che avevano seminato con tracotante alterigia si ritorse contro e segnò la loro fine.
Questa è la storia del Messia che diffuse un messaggio di fede, di speranza nella verità e di lotta all'ingiustizia.  Partirono in tanti, si ridussero a pochi, ma vinsero la partita. I cialtroni, e gli sprovveduti rimasero indietro.
La storia si ripete ciclicamente. Oggi siamo come i pochi che credevano nel Messia. La nostra convinzione è forte e la Casta ha paura. La strada non è facile perché quelli che detengono il potere useranno  la loro ignominia per colpirci. La storia insegna: il Messia ha aperto la nuova era. I pagani hanno i giorni contati. Anche se alcuni di noi saranno stritolati non importa, siamo un unica entità. Noi combattiamo per la libertà  e per la vita dei nostri figli. Noi abbiamo un ideale, loro pensano solo al quattrino.

venerdì 22 febbraio 2013

Il Messia a Siena

Il comico apri' bocca e tutti scoppiarono in risate. Tutti avevano capito quello che aveva detto. Anche il piu' deficiente della piazza, mandato dal partito a spiare chi erano i presenti, aveva capito le falsità dei suoi padroni. Il messia parlava parole semplici, il linguaggio della gente, spiegò la spendil reviu, il fiscal drog, l'equistalia e tutti capirono che erano minchiate per rubare soldi.

Il messia e' accalorato, parla con passione per la distruzione sociale degli ultimi 20 anni. Altri forbiti parlatori lo hanno preceduto alla TV, tutti hanno detto cose giuste, tutti hanno governato i soldi della gente e tutti si sono arricchiti  hanno comprato macchine, case e sistemato gli amici, tutti hanno messo tasse x rubare ai poveri. I falsi pastori vanno mandati a casa, ma e' forse una utopia. Siena e' l'esempio: il Monte dei senesi e' fallito non per bancarotta ma per furto, ma a Siena tutto si perdona, non c'è un senese che abbia denunciato la truffa. Il Messia ha detto la verità , ma non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Non rimane che contare su chi crede nella società giusta equilibrata senza ladri e delinquenti che si camuffano da pastori. Arrendetevi il popolo è con il messia. Siena ha la possibilità che il popolo delle contrade ricordi il suo spirito di amore per la città e non continui a chiedere i soldi scambiati per il consenso elettorale.  Fuori i delinquenti avanti gli onesti e gli emarginati.

venerdì 8 febbraio 2013

Don Piero Corsi

Lo dico chiaro don Piero Corsi ha ragione quando dice che le donne provocano gli uomini.
La bestia che e' nell'uomo si esalta di fronte alla provocazione sessuale e nelle menti + deficienti si espande le bramosia del corpo fino allo stupro e all'omicidio. Miserabile l'uomo che compie tale misfatto e che dovrebbe essere punito con il taglio dei coglioni e il marchio a fuoco sulla fronte per il pubblico disprezzo. Ma miserabili le donne che seguono la moda della provocazione. Al passeggio per il Corso quante donne sfoggiano il loro corpo con movimenti che esaltano le forme del sesso. Pocce, culo, cosce e occhi truccati sono in esposizione. Ma cosa e' che fa di un uomo una bestia e di una donna una puttana: il vestito. La moda e' cambiata. Fino a poco tempo va certi vestiti si trovavano indossati solo dalle puttane in via Salaria, Oggi li trovi su donne che si pavoneggiano nel passeggio! Non sono puttane, ma tremende puttane perché  non vendono il sesso ma scuotono la immaginazione dell'uomo. Costui, se deficiente e debole, si sfogherà  alla ricerca di una donna in un angolo buio esaltato dalla memoria della tremenda puttana per i suoi bestiali istinti. E la tremenda puttana continua indisturbata il suo passeggio incurante di sconvolgere la morale, il buon gusto e la convivenza civile. Lo show del corpo e' una attitudine delle donne che ricercano nella esteriorità il nulla della loro coscienza
Le femministe dovrebbero farsi autocritica e abbandonare una difesa qualunquista che sminuisce il ruolo vero della donna. Un conto e' il rispetto e il pudore e un conto e' lo show delle tremende puttane. Con il gaudio della TV e dei porci lordosi. (Immagine della Madonna con un bel viso e un vestito sobrio) 
Alla finestra ci sono altri popoli ed altre religioni che osservano e disprezzano questo costume sociale italiano e non mancano coloro che  vedono questa depravazione un idolo da combattere e distruggere. Bravo Don Piero Corsi, peccato che certe verità non possono essere dette che subito si alzano forti le urla "dagli all'untore".

domenica 6 gennaio 2013

Segreteria veterinara della USL certificata Iso9001

L'Addetto alla segreteria  della USL rimase sordo alla frenesia rompigliona con cui una aiutante tentava di stressarlo. L'Addetto stava spiegando ad un anziano signore le difficili procedure burocratiche relative ad un passaggio di proprietà  di un animale e non poteva interrompersi e creare confusione nelle spiegazioni al suo interlocutore. La poveretta, che non aveva ricevuto in tenera eta' le fondamenta della educazione, fu costretta ad arrendersi ed aspettare il suo turno. Smorzo' il suo stress balzellando come un grillino per tutta l'attesa.
La linea gialla della privacy fu frantumata da un vecchio veterinario che irruppe in segreteria per denunciare con urgenza la morte di un cavallo. Una giovane donna chiedeva ad un altro addetto, che nel frattempo era arrivato, come sopprimere un cane che non era più  ben accetto in famiglia per la sua cattiveria ( intanto rifilo' due ceffoni alla bambina perché  voleva andarsene). Tutti indaffarati nella Usl-caos di lunedì  mattina, gentili  e stressati fin dalle prime ore.
Mi piacerebbe rivedere la scena il mercoledì' quando a Siena c'e' il mercato, ma non ne vale la pena.
Cari saluti e buona salute.

La serpe di Eva e L'asino di Buridano

Oggi è un fatto comune avere accanto senza saperlo serpi ed asini che, in un modo o in un altro, ti rubano la vita con la loro ignoranza  o stupidità delinquenziale.
La Serpe se ne sta tranquilla ed immobile al caldo sotto il sasso scaldato dal sole. Aspetta che passi una persona ignara del pericolo per sferrare il suo colpo mortale. La serpe e’ una bestia che agisce per istinto. La sua origine si perde nell'Eden quando circuì Eva insoddisfatta di Adamo. La serpe e’ sopravvissuta allo scorrere del tempo e ha saputo tramandare a tutta la specie vivente la sua indole malvagia. Ogni mammifero, e quindi l'uomo, porta dentro di se il cervello primordiale della serpe. La sua funzione garantisce la sopravvivenza della specie. La serpe non guarda in faccia nessuno. Il suo obbiettivo e’ vivere senza attimi di esitazione: “mors tua vitae mea,”. La serpe è sempre cattiva e colpisce chiunque anche chi impietosito per la morte sicura, se la scalda al petto.
L’Asino e’ parente del cavallo, ma molti lo chiamano Ciuco o Somaro. L’asino e’ un animale in decadenza perché considerato un deficiente, in realtà e’ un lavoratore indefesso, non e’ attaccato alla paga sindacale e si accontenta di poco. La sua indole bonaria, associata alla caparbietà e’ diventato famoso ad opera di Buridano. Questo filosofo visse a Parigi nel 1300 e un giorno dette al suo asino una balla di fieno e un secchio di avena. L’asino di fronte a tanta grazia non sapeva cosa mangiare e mentre ponderava la decisione da prendere fu infastidito dal padrone e gli sferrò un calcio nel coglione.  Il povero Buridano soffrì intensamente per la menomazione subita e poco dopo l'asino morì. 
Conclusione. Le due bestie, che ricambiano la gentilezza del prossimo con un morso velenoso o con un calcio nei coglioni, hanno una indole diversa. La serpe e’ cattiva dentro, mentre l’asino e’ uno stupido.

Nella nostra società serpi ed asini si nascondono tra la gente comune. Queste persone si mimetizzano  continuamente e elargiscono  malvagità e stupidità. Difficile  prevenire l'azione di  una serpe o un  asino prima del morso o del calcio nei coglioni, ma è giunta l'ora di dire chiodo al chiodo, sasso al sasso, cretino al cretino.

grazie a Z.