mercoledì 4 maggio 2011

La Mucca ( a proposito delle elezioni comunali a Siena)


La Mucca mangia su tutto il territorio e poi fa il latte su un posto solo. Nell’anno mille le colline in fiore circondavano il nascente borgo di Siena e i contadini campavano coltivando la terra e dando ospitalità ai pellegrini che si recavano a Roma. Il continuo flusso di ricchi prelati che portavano al Papa ricchi doni per cancellare le loro colpe ed intascare le indulgenze, fece sì che tra i contadini si infiltrarono alcuni scaltri individui con la bramosia del denaro. Nasceva così l’embrione del monte che, fino alla sua ufficiale costituzione, mosse la sua attività al fine di controllare il territorio ed accumulare ricchezze. Lo strozzinaggio e la galera furono gli strumenti di controllo dei Borghi limitrofi. Solo Firenze seppe controllare il borgo nascente ma il monte senese seppe sopravvivere e comprarsi la sua immunità. La città iniziò il declino ma il monte prosperò giorno dopo giorno. Le pietre delle strade hanno il timbro del monte e tutti quelli che le calpestano sanno che non camminano su sassi ma su banconote colorate. Non c’è attività pubblica o privata che non dipenda dal monte. Tutti i nativi conoscono la fonte del loro foraggiamento e e la proteggono a spada tratta. Anche nei cessi dell’università si respira e si legge lo spirito del monte: Chi viene a Siena e ne dice male, dovrebbe far la fine del maiale.
La città vive con il monte e per il monte. L’antico borgo è come una mucca che pascola nei campi più verdi del mondo, brucando l’erba altrui, e fa il latte solo per i suoi piccini che stanno sulle pietre della città. Qualche schizzo ogni tanto fuoriesce dalle mura di cinta ma più che altro per i forestieri la mucca lascia i suoi escrementi. La mucca, con i suoi lauti pranzi vive in modo beato con i suoi amici intimi. La mucca sa di poter contare su una triade formidabile. Il partito monolitico, la corte prelata e la consorteria. Il loro legame è così saldo che la mucca può agire indisturbata quale dispensatrice di ricchezza. Tutti sono felici, qualcuno meno.
Morale: puoi essere felice e vincente se ti disseti con il latte della mucca oppure puoi essere un disgraziato e perdente se sei tra quelli a cui è riservata la cacca della mucca.

giovedì 30 dicembre 2010

Les Boutiques



Via Salaria a Roma, le Cascine a Firenze, viale Toselli a Siena sono i centri moda a cui si ispirano le belle signore quarantenni. I negozi sono virtuali e seminascosti, ma lo stile e' inconfondibile: vestiti slanciati, pantaloni attillati o corti, stivaloni da SS, borsetta a tracolla, movimento flessuoso dei glutei e sguardo penetrante altezzoso. La personalità' di queste belle signore che sfoggiano l'apparenza della loro conformazione fisica, e' dilagante. Ogni citta' italiana ha queste strade in cui l'alta moda viene creata per il godimento degli uomini. Queste boutiques sono enfatizzate dalla TV che ha lanciato per le ventenni la professione delle Veline esaltando la bellezza e la femminilità'. Peccato che il messaggio sia stato raccolto dalle quarantenni. Il "passerone in mostra" rende l'uomo attonito e impotente di fronte a tanta irruenza dei sensi. Il maschio si sente indifeso come il povero ADAMO e continua nello sbaglio primordiale per soddisfare la capricciosa EVA. Cosi' l'Umanità' sprofonda nella sofferenza quotidiana per colpa di una....mela.
Dove sta andando la societa' italiana? La strada imboccata sembra quella gia' raccontata dalla storia. Il piacere estremo dell'effimero ha determinato la caduta di grandi e piccole comunita'. I Barbari stanno ai confini e premono per entrare e godere della bellezza femminile. La decadenza dell'Italia e' inarrestabile. L'anteporre i piaceri da basso impero alla cultura di un vivere sociale etico spiana la strada alla stupidita' umana.
Per Fortuna c'e' il manuale dell'allegra battona che, se letto attentamente, insegna agli uomini l'antidoto

giovedì 30 settembre 2010

LA SALCICCIA



Il Maiale dona, non sempre spontaneamente, la carne per tritarla, condirla con sale, pepe e spezie ed insaccarla in un budello sottile suddiviso in porzioni mediante legature di spago. La salciccia e' identificabile chiaramente nelle giovani donne dai 25 anni in su. La salciccia, che per alcune e' un lungo salame, e' posizionato intorno alla pancia all'altezza dell'ombelico a mo di fascia. La salciccia si arrotola intorno all'addome sopra il bacino in modo da lasciare spazio alla cintura dei pantaloni con vita bassa.
La bella salciccia e' nuda in estate e vestita in inverno con attillate magliette corte. Le sue rotondita' sono sempre in mostra e l'occhio spermatico dell'uomo ne e' irresistibilmente attratto. La sensualita' della salciccia ha superato quella delle gambe e dei seni. Piu' la salciccia e' carnosa piu' viene messa in mostra per la goduria visiva degli occhi maschili. La sua massima evidenza e' nella posizione seduta con il petto lievemente proteso in avanti. In posizione eretta la salciccia si nasconde e si memitizza tra le pieghe dei vestiti e la formosita' delle curve.
Dopo la gravidanza la salciccia cambia forma e con il passare degli anni si stratifica e si spiana su tutta la pancia perdendo la rotondita' giovanile ed assumento la forma di un cuscino di gommapiuma. La nuova disposizione della carne acquista, per le donne che hanno allattato, la funzione di sostegno alle mammelle.Il corpo si modella con l'eta' ed assume la forma del fusto di gasolio: un bel cilindro con due anelli di rinforzo all'altezza del seno e del sedere.
CONCLUSIONE: l'opulenza dei cibi di massa e la ingordigia dei grassi fa si che la nostra era splenda all'insegna delle tre Esse: Salciccia, Seno e Sedere.
Grosseto 30 settembre. Grazie Carmela CTP-EDA

giovedì 8 luglio 2010

Lord Fenner


L’Angelo scese dal cielo. Si adagio’ su una sasso felice di essere arrivato in una terra ospitale.
Il suo destino era li’ per servire la terra. Gli uominipassavano a Lui vicino senza vederlo mimetizzato tra i colori e le forme del paesaggio. Solo le rondini si posavano sulle sue braccia per riposarsi e spiccare voli sempre piu’ audaci.
Il suo amore si diffondeva intorno e chi lo percepiva si sentiva protetto, tranquillo e sereno.
Lo sguardo era rivolto a Nord per carpire il vento gelido fin dale suo prime folate. La sua mente era attenta e determinate ariconostere il lato oscuro che e’ presente in ogni essere vivente.
Come ai Raggi X chi passa davanti mostrala nudita’ dello scheletro, cosi’ il viandante che passa davanti all’angelo mostra la verita’ delle sue intenzioni. Il lato chiaro e il lato oscuro sono come due pagine di un libro aperto.
L’Angelo si sdoppia in lord Fenner a seconda del bene o del male, dello Yin e dello Yang, del Bianco e del nero, nella luce e nel buio.
Il continuo indissolubile legame dei contrary si e’ in continuo cambiamento. Il mondo cambia e nella sua finta immobilita’ l’Angelo e Lord Fenner si alternano nella tua vita terrena.

SORATOPA


Lei nacque di notte.
Nicola Il Pivino la sogno' bellissima e nuda sotto la Luna. Cosi' la battezzo'. Lavoro' mesi interi per renderla identica al sogno. Alla fine l'opera compiuta esaltava la bellezza delle forme e del viso della giovane fanciulla. Dall'alto del suo piedistallo troneggiava le terre ospitali e infondeva sicorezza e piacere in tutti i passanti.
Un giorno arrivo' il Club della Spugna, che orbati da tanta bellezza, non poterono esimersi dal contemplarla e dal toccarla. Piu' il livello dell'alcool saliva e piu' le loro mani carnose correvano per le forme della giovane figura. Luna era frastornata. Tanta invadenza cosi' pressante la turbava e allo stesso tempo la eccitava.
"Cosi' non va bene!, Non puo' chiamarsi Luna. Il suo vero nome e' SORATOPA"
Gaudivi, licenziosi e libertini inneggiarono canti e sonetti che fecero arrossire la pelle abbronzata di Soratopa. Infine, prostrati con la mente annebbiata resero omaggio al Pivino che con il suo sogno era riuscito a dare forma ai loro sogni reconditi.
SORATOPA compiaciuta apprezzo' la sua nuova esistenza. Il suo corpo sotto il sole splendeva per la felicita' dei pellegrini. Tra un bicchier di vino e una carezza sulle sue forme la vita e' piu' bella.

sabato 26 giugno 2010

CORDIALITA' PERSA NELL'ORDINE



La constatazione dello stato disastroso in cui versano i rapporti interpersonali tra la gente dell'Italietta, e' ben visibile la mattina quando Ti rechi al bar a chiedere un caffe'.
Alla gentile domanda "mi prepara un caffè, per favore?", la commessa, che stava scherzando con la collega, Ti serve il piattino, lo zucchero e il cioccolatino con il grugno sul viso e nei suoi occhi la espressione "...sto rompi coglioni...!".
Il Caffe' e' buono ma la mancanza di cordialità lo rende amaro. Peccato una cosi' carina ragazza in grugnita di mattino. Il suo viso e' espressione di sofferenza, ma da medico sono preoccupato: questo tipo di sofferenza e' contagiosa perche' riesce a trasformare lo zucchero in fiele nel mansueto cliente.
La ragazza e' stressata, vive la quotidianità come il primo giorno delle mestruazioni. Questa e' la realta': non usa l'utero per fare figli, ma come respingente, pungi ball o paracolpi. L'inseguire la futilità e l'effimero fa perdere lo scopo della vita.
Siamo invasi da commesse mestruate sotto mentite spoglie negli uffici, nei condomini, nelle strade, in ogni luogo di convivenza civile. Il sorriso e la cordialità, simbolo della vita piacevole, e' sostituito dal grugno.
Anche la segreteria dell'Ordine dei Medici ha subito il contagio. L'habitus mestruale si riconosce nello stile della lettera, freddo, distaccato, irriverente. L'impiegata fa il suo lavoro ma senza passione, si potrebbe dire "ventisettista". Non usa la giusta concentrazione, il giusto comportamento ne' la giusta azione, si lascia traportare dal paracolpi.
Una, dieci, cento, mille mestruate intorno sono pericolose perche' trasmettono agli "uteroprivi" ansia ed ingrugnimento.
Con spirito goliaradico e il sorriso della calma si potrebbe consigliare e regalare a queste giovani e carine donne un "Kit per Clistere" per farsi tutte le mattine una peretta con il famoso infuso di "Sorrisum cordialitus".
Un mese di cura dovrebbe essere sufficiente. In caso di falllimento e' necessario il Clistere a pompa.

giovedì 24 giugno 2010

Il karma, o legge di causa ed effetto



Tutte le volte che una azione e' compiuta, una parola e' detta, un pensiero e' formulato, la causa determina un effetto. A seconda della intenzione della mente l'effetto sara' buono o cattivo, ma la durata e la sua manifestazione avverra' al momento giusto.
Come un fuoco sotto la cenere prima o poi tornerà fiamma, il KARMA si manifesterà'.
La vita che vivo dipende dalle mie azioni. Il mio presente e' condizionato dal mio comportamento e dalle mie intenzioni. Per capire chi sono e la mia sofferenza non devo guardare solo a questa vita. Io come tutti gli uomini facciamo parte del ciclo universale il TAO. Il mio presente viene da lontano. Le mie pregresse esistenze sono in me come un fluido, mi pervadono con la bonta' o la catteveria del mio antico comportamento.