sabato 13 agosto 2011

LA BADANTE DI ERDA


La Storia. La societa' italiana e' cambiata dopo l'ultima guerra. La voglia di liberta' ha distrutto la vecchia famiglia patriarcale e il progresso economico ha fatto nascere un famiglia basata su l'unione di un uomo e una donna con al massimo uno o due figli. I nonni in una casa, i figli da un'altra parte. Questa e' stata una conquista sociale che sta mostrando il suo risvolto negativo man mano che le persone invecchiano e si trovano sole. L'ospizio per vecchi era un retaggio della guerra e con l'avvento dei servizi sociali e' stato rimaneggiato con il risultato che la persona anziana sola e senza un buon sostegno economico si trova abbandonata a se stessa e senza nessuno che la accudisca.
La Badante di Erda. La figura della badante si e' formata negli anni e si e' evoluta nel tempo. I flussi migratori hanno visto all'inizio badanti con la pelle scura, poi con gli occhi a mandorla ed infine una marea di donne proveniente da Erda. Costoro arrivano magre ma dopo poco tempo, devono comprarsi nuovi vestiti con taglie maggiorate. Il vitto e l'alloggio gratuito e' integrato nel contratto dalla indennita' alimentare che e' finalizzata all'acquisto di sigarette. La pausa giornaliera post-prandiale e' consumata al bar con gelati, frappe' e limoncelli. Le sante feste sono intoccabili e, da convinte credenti, il natale, la pasqua, il santo patrono, il ferragosto, santo stefano e il santo dell'onomastico non possono essere saltati neanche se casca il mondo o il povero vecchio. Sempre contente e bercianti sono arrivate nel paese di bengodi. Niente tasse, niente preoccupazioni, morto un vecchio c'e' subito un altro in lista di attesa. Case confortevoli tutte per loro con il vecchietto relegato alla televisione o nel letto e se non dorme c'e' il valium nella minestra serale. Il gatto dorme e i topi ballano. Piano piano la casa e' sistemata, gli armadi si svuotano, le pulizie sono sempre piu' rarefatte e l'arroganza aumenta. La valigia di cartone e' sostituita da balle di masserizie che piano piano si incamminano verso Erda. Come?, quando?, dove?, perche?. Io non c'ero e se c'ero e' accaduto prima. Tutte assolte per mancanza di prove.
Povera Italia. Una badante di Erda per ogni famiglia con lo slogan "Circuire il vecchio in ogni modo" . Addirittura Tremonti e' intervenuto per bloccare i matrimoni fasulli tra la badante e il vecchio prima della morte. Povero Tremonti che pensa al buco dell' Inps e povera Italia che ha perduto se stessa e la sua dignita'. Gli ultimi cento anni furono fatali all'impero romano. Poche migliaia di barbari distrussero un impero e una civiltà' che stava pensando solo a divertirsi nell'arena del Colosseo. All'Italia bastera' molto meno tempo per scomparire inghiottita nella Erda. I poveri italiani nemmeno si accorgono di quanto accade, impegnati a guardare gli spot dei telefonini e a sbavare di fronte alle veline. L'italia e' il massimo esempio tra i vari stati europei in cui le leggi sulla stupidita' di Cipolla e i corollari di Livraghi sono dimostrate ed applicate nella loro veridicità'.

2 commenti:

A.di S. ha detto...

La tua provocazione coglie nel segno: l’ho fatta leggere ad alcune persone di varia mentalità e estrazione locale e tutte si sono mostrate d’accordo con la tua ironica analisi. Proprio per questo vorrei raccogliere la costruttiva provocazione:
Gli anziani poveri, cioè senza entrate sufficienti per una vita decente, cioè che riesca andare oltre alla necessità primaria di mangiare e avere un tetto, sono doppiamente fregati rispetto a chi queste esigenze primarie riesce a fare fronte, perché anche questi ultimi, per il solo fatto che entra a far parte della categoria dei vecchi che oggi, salvo rarissime eccezioni, è comunque tagliata fuori dalla vita attiva o, se riesce a starne dentro, è considerato poco più che un sopravissuto.
In altre parole ci si deve chiedere: che ruolo ha oggi questa categoria e che ruolo potrebbe avere in una società in cui l’anziano potrebbe dico “potrebbe” essere libero dall’accudire alla famiglia xhwe ormai ha concluso la sua fase perché ne ha fatto nascere altre più giovane, quella degli uccellini che sono spinti fuori dal nido…
Per i vecchi che invece sono – o sono diventati o diventeranno - non autosufficienti – la nostra società ha fatto un passo avanti: al posto dell’antico “ricovero” ha istituito le “case albergo”. Alcune, forse poche, funzionano bene, ma generalmente solo dal punto di vista dell’assistenza medica e fisica. Per il resto se non ci fossero i benemeriti volontari, sarebbero solo un’istituzione in attesa della morte. Ma si sa per carità , sempre precaria anche se generosa, quello che dovrebbe essere dovuto per giustizia.
1. – Le badanti anche quelle provenienti da altri Paesi, prima o poi diventeranno una merce sempre più rara e quindi costosa per il prevedibile progresso delle varie nazioni, per cui non potranno più rispondere con la formula “una x uno a tempo pieno”. Sarà un passo avanti per le famiglie dei paesi di Erda in cui le famiglie si ricostituiranno e i figli minori potranno contare sulla presenza di una madre non solo di una nonna. Da noi saranno inevitabilmente istituite cooperative di badanti, quasi tutte nazionali, fornite di diploma professionale legalmente in regola con gli oneri sociali. Allora una “collaboratrice professionale dovrà accudire a più anziani. Forse sarebbe più utile una associazione di anziani che in ogni località avesse delle sottosezioni per interagire con le nuove figure professionali, perché la vita degli assistiti più o meno inabili sia attiva – “anzi interattiva”e non cronicaria come accade negli attuali “alberghi per anziani”.
Segue…
Tony Di Stefano

A.di S. ha detto...

Seconda parte: seguito

3. Povera Italia. Povera sì, ma non di soldi, di voglia di civiltà, di giustizia, di impegno sociale, paga della carità individuale o di quella convogliata in “agenzie” cattoliche o laiche, ma con logica di “aver fatto il proprio dovere”. E meno male, altrimenti il nostro stato, cioè tutti noi e in nostri politici, che dovremmo preoccuparci di leggi, norme, mentalità per essere solidali nell’ affrontare i problemi e mettere in comune le risorse tra Nord e sud, Ricchi e poveri, Fortunati (!?) e sfortunati, saremo assolutamente nudi agli occhi del mondo.
4. Dopo la pars denstruens di Mirco, mi si chiederà, dov’è la pars construens? Buddha o non Buddha, ogni religione degna di questo nome – ma sarebbe bene dire fede religiosa - dovrebbe vivere coi piedi anche in terra, mettere l’accento, oltre che sulle risorse personali ma spingere a soluzioni anche laiche, di giustizia sociale, e non arroccarsi su arcaiche “rogazioni” o indulgenze plenarie o no, piuttosto che sul concetto che il bene e il male hanno comunque implicazioni universali! Quando poi la Religione si struttura in Chiese, o istituzioni analoghe, ciascun membro – se possibile con altri ma anche da solo e all’interno, potrebbe far sentire la sua voce contro la tentazione di potere e ricchezza, di essere non il fine, ma il mezzo per esercitare la carità, ma insieme per combattere l’ingiustizia, visto che perfino nel medioevo era considerata come un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio!
Analogamente chi è iscritto e partecipa a partiti e Associazioni, chi a qualsiasi ruolo partecipa al governo della cosa pubblica nazionale e locale, , si imponga come meglio può all’interno, a dare la preminenza a queste problematiche, e quindi a denunciare pubblicamente quando lo strumento di partecipazione diventa inefficiente o strumento di potere di gruppo o personale.
La pars contruens quindi non è una ricetta, ma una conversione e una vocazione, una mentalità, un modo di vita. “Chi ha orecchie per intendere intenda” direbbe Gesù (Vangelo di Marco ) ma non disdegniamo anche gli otorinolaringoiatri.
Tony Di Stefano
(che ama le provocazioni intelligenti)