Il giorno in cui Monti elargiva 3 milioni di euro per la bancarotta del Monte, entrai nell'agenzia X a Siena per un prelievo al bancomat. L'apparecchio smise di funzionare nel mezzo dell'operazione e per fortuna mi restituì la tessera. Entrai nella agenzia e alla cassiera chiesi di poter prelevare i soldi dal mio conto con un assegno interno. "Non è più possibile, la circolarità lo impedisce". Mi scusi Il bancomat è rotto, come faccio a prendere i soldi?. Risposta "vada alla sua agenzia". Frastornato e bastonato me ne vado verso l'uscita quando mi viene in mente "mi può cambiare un assegno del Monte?". La commessa risponde "certo". Non è il mio carattere di stare zitto quando mi trovo di fronte a un comportamento inadeguato e dico alla commessa che non aveva capito quello che mi serviva. Mal me ne incolse.
Accanto alla cassa un omino con i baffi mi ha aggredito con veemenza per l'offesa fatta alla cassiera. La banca rispettava le regole e io, povero tapino, avevo dato dell'ignorante a chi le rispettava e giustamente non doveva doveva darmi i soldi richiesti.
Per fortuna ero in un momento di calma e la cassiera mi ha cambiato l'assegno, ma quello che poi era il direttore si è comportato da fetente maleducato. Primo perché, lui presente alla mia richiesta, aveva l'obbligo, per lo stipendio che prende, di suggerire la soluzione che ho dovuto trovare da solo, secondo perché ha dimostrato di avere la coda di paglia per la sua incompetenza a venire incontro alle richieste di un cliente del Monte.
Chissà chi è costui? non sarà mica l'amico dell'amico dell'amico dell'amico parente di quello che ha mandato in bancarotta il Monte? Certo è un fetente e si meriterebbe la gogna in piazza Salimbeni in modo che tutti quelli che passano lo possano schernire e dare una bastonata sul groppone. Con questa cura tanta tracotanza si ridurrebbe, ma per certe persone non c'è speranza e l'unica cura risolutiva sarebbe la ghigliottina.
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