mercoledì 14 gennaio 2015

Il cancro vince.


Godel Kurt, matematico austriaco, pubblicò nel 1931 la sua idea in cui lo studio del particolare può dare un risultato sbagliato per la valutazione complessiva. Il suo teorema ipotizzava che un sistema complesso non può essere conosciuto nella sua completezza tanto meno se viene scomposto in parti.

L'oncologia e' la dimostrazione della ignoranza del teorema di Godel. Come ben sanno i malati oncologici è il singolo organo che viene curato con la chemioterapia o la radioterapia. Se quest'ultima insieme alla chirurgia e' un trattamento localizzato, ciò non può dirsi della terapia antiblastica che per sua definizione e' sistemica. 
Se un organo e' delimitato all'interno del corpo , e' vero che esso comunica con gli altro organi con gli ormoni, le reti neurologiche e vascolari, nonché con altri modi ancora.
La mentalità con cui sono curati i pazienti e' riduzionista, cioè il bersaglio delle cure e' il tumore. Fino agli anni 1990 la psico oncologia era una branca sconosciuta. Alcuni oncologi si accorsero che i loro pazienti soffrivano psicologicamente in modo maggiore dei sintomi del tumore. Da quelle ricerche venne fuori che il tumore, sebbene localizzato in un organo, era una malattia che intesessava tutta la persona corpo e mente e che la sofferenza della persona superava quella del singolo organo. Inoltre anche la famiglia e il lavoro ne risentivano configurando il cancro una malattia sociale. Perché allora i malati sono classificati per la sede del tumore e trattati con protocolli settoriali? Forse perché la causa del tumore e' sconosciuta e allora servono tenute cure diverse quanti sono i cancerogeni? Le malattie cardiache, che uccidono più persone del cancro, non determinano l'effetto pauroso sulla popolazione ma anch'esse sono curate in mille modi a seconda dei singoli sintomi.
Se la causa del cancro fosse una e non molteplice? Se le nuove teorie sulla alimentazione carnea fossero vere, i tumori potrebbero essere debellati
Dopo oltre 150 anni dal teorema di Godel l'approccio degli oncologi e delle strutture sanitarie e' organizzato in modo settoriale. Il riduzionismo e' la regola nell'oncologia. Così succede che si opera un malato e lo si dimette 3 giorni dopo per liberare il letto. Si somministra una chemioterapia e poi si fa la lista della spesa in farmacia per tamponare gli effetti collaterali. Si fa un trattamento radiante ad un malato debilitato dal dolore e lo facciamo viaggiare in ambulanza un mese di seguito per effettuare terapie ambulatoriali. Strano modo di prendersi cura di una persona nel momento in cui ha più necessità. Finché stava bene e lavorava era osannato e le sue energie erano spremute come una oliva. Da malato, la sopravvivenza diviene una Via Crucis con tanto di ossequi da parte del XX% dei medici e del 99% del sistema sanitario.
Il particolare o il settore possono essere utili e migliorativi solo all'interno di un quadro di riferimento globale- olistico. Altrimenti il sistema fa acqua e tradisce i suoi scopi.
Amen

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