Anche oggi ho constatato che nella nostra società vi è una prevalenza degli stupidi e dei delinquenti. Gli sprovveduti e i buoni sono ai margini.
Il colloquio avviene tra il Dirigente e alcuni Cittadini che chiedevano spiegazione di una cartella esattoriale. Costoro dicono ad alta voce:" ti abbiamo messo qui per fare i nostri interessi non per metterci le tasse", il Dirigente replica ridendo sapendo di essere inattaccabile: "la colpa non è mia è del ministro che ha fatto la legge". I due si separano con grandi effusioni.
Una terza persona mi spiega: le tasse che il dirigente ha messo passano attraverso una società che per ogni euro incassato prende una percentuale oltre agli stipenti di tutte le persone impiegate. Ciò comporta che le tasse devono essere riscosse non tanto per ripianare il deficit creato dal Dirigente ma soprattutto per pagare gli esattori che si sono costituiti come ente a se stante.
Così si sono identificate le categorie a cui appartengono queste persone: il povero cittadino che ha sostenuto il Dirigente è uno stupido perchè dalla sua azione non ne ha tratto alcun vantaggio; il Dirigente è uno stupido, almeno in apparenza, in quanto con la sua azione, fa del male ad altri (c'è però la possibilità che dal danno che reca ottenga sottobanco un utile che è però sommerso).
Gli esattori appartengono invece alla categoria dei delinquenti in quanto operano consapevolmente per danneggiare gli altri al fine di ottenere il loro compenso e la loro sussistenza.
I buoni in questa storia non esistono perchè, per definizione rispettano gli altri e non agiscono contro di i delinquenti e gli stupidi. I buoni sembrano appartenere alla categoria degli incapaci che non sanno e non possono reagire ai soprusi dei delinquenti e alla stupidità dei dirigenti.
La morale di questa storia è che per fortuna la mente dei buoni è tale da riuscire ad identificare i delinquenti e gli stupidi, mentre per sfortuna la loro moralità ed eticità li mette in posizione svantaggiata rispetto a questi Siggnori che stanno decostruendo la società civile italiana.
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